Ecco perché riuscire a ridurre il costo del lavoro è, per le aziende, un aspetto strategico capace di migliorare la competitività e la produttività.
Per le aziende che operano nel panorama attuale, caratterizzato da grandi opportunità di crescita ma anche da repentini mutamenti, ridurre i costi del personale rappresenta un nodo essenziale. Questa voce di spesa, infatti, incide in maniera importante sul bilancio di un’impresa, con percentuali che possono oscillare tra il 30 e il 40%: riuscire a trovare il giusto equilibrio tra produttività, sostenibilità e soddisfazione dei dipendenti ed essere competitivi sul mercato è pertanto essenziale.
Ma come ridurre i costi del personale? La risposta a questa domanda si può articolare prendendo in esame una serie di misure di varia natura, che vanno dalle politiche di assunzione all’efficientamento dei processi fino all’impiego di incentivi e contributi: vediamole insieme.
Cosa include il costo del personale
Le principali voci che concorrono a determinare il costo del personale sono:
- Retribuzione annua lorda (RAL). È rappresentata dal totale degli stipendi lordi che un dipendente riceve in un anno, inclusi eventuali bonus e straordinari.
- Contributi previdenziali e assicurativi. Comprendono le spese per i contributi INPS e INAIL che, a carico del datore di lavoro, ammontano generalmente a circa il 35% della RAL.
- Trattamento di fine rapporto (TFR). Si tratta di un accantonamento obbligatorio che l’azienda deve versare per ogni dipendente, da utilizzare al momento della cessazione del rapporto di lavoro.
- Tredicesima/Quattordicesima mensilità. Si tratta di mensilità aggiuntive che vengono effettuate durante l’anno ai dipendenti con regolare contratto.
- Benefit. Possono includere assicurazioni sanitarie, buoni pasto, auto aziendali e altri vantaggi non monetari offerti ai dipendenti. Si tratta di una voce strategica in ottica riduzione dei costi del personale.
A queste voci si aggiungono costi del personale indiretti, che devono comunque essere presi in considerazione nel bilancio di spesa di un’azienda. I principali sono:
- Reclutamento e turnover. Riguardano le spese sostenute per la ricerca, selezione e assunzione di nuovi dipendenti, comprese le spese pubblicitarie per le offerte di lavoro.
- Formazione Continua. Investimenti in corsi di formazione e aggiornamento professionale per i dipendenti.
- Servizi di supporto. Spese per servizi come counseling e supporto psicologico, che contribuiscono al benessere dei dipendenti.
- Tecnologia e attrezzature. Acquisto o noleggio di tecnologie e attrezzature utilizzate dagli impiegati come computer, software e altre forniture di ufficio.
- Amministrazione HR. Costi operativi e amministrativi del reparto risorse umane, inclusi i sistemi di gestione (HRMS).
Riuscire a definire con precisione queste spese è necessario per ridurre i costi del personale e mettere in atto una gestione sostenibile delle risorse aziendali.
Cosa fare per ridurre i costi del personale
Per prima cosa riteniamo importante avere consapevolezza, cioè con “numeri alla mano”, di quello che è il costo lavoro sia in termini di dati consuntivi che dati previsionali. Fatto questo fondamentale passaggio possiamo ridurre i costi del personale che non significa necessariamente tagliare posti di lavoro, ma piuttosto ottimizzare l’uso delle risorse attraverso strategie mirate e innovative. Questo approccio può aiutare le aziende a migliorare l’efficienza operativa, a ridurre gli sprechi e investire in aree che promuovono la crescita e l’innovazione. Scopriamo insieme come fare.
- Welfare Aziendale.
Un efficace programma di welfare aziendale, com’è noto, può migliorare la soddisfazione e la produttività dei dipendenti, riducendo allo stesso tempo i costi relativi alla salute e alla sicurezza. Programmi come l’assistenza sanitaria integrativa, il supporto alla genitorialità e le iniziative di benessere sul posto di lavoro possono anche aiutare a ridurre l’assenteismo e a rafforzare l’engagement dei dipendenti. Le misure di welfare aziendale, inoltre, sono soggette a una deducibilità parziale o totale dei beni e servizi, e rappresentano pertanto un grosso vantaggio dal punto di vista del risparmio.
- Agevolazioni fiscali per nuove assunzioni.
Le aziende possono beneficiare di sgravi fiscali per le nuove assunzioni agevolate di soggetti svantaggiati come ad esempio giovani, disoccupati di lunga durata o persone con disabilità. Questi incentivi non solo aiutano a ridurre i costi del personale, ma promuovono anche una maggiore inclusione sociale.
- Formazione continua.
Investire in formazione continua permette di mantenere i dipendenti aggiornati con le ultime tecnologie e metodi lavorativi, aumentando la loro efficienza e capacità di adattamento. A lungo termine, questo riduce i costi derivanti da inefficienze e errori, oltre a diminuire la necessità di reclutamento esterno per competenze specialistiche.
- Smart working.
L’adozione di modelli di lavoro flessibili come lo smart working può abbattere le spese di affitto e gestione degli uffici. Questa modalità di lavoro, quindi, può contribuire sia a ridurre i costi del personale che quelli legati al pendolarismo, migliorando l’equilibrio lavoro-vita privata dei dipendenti.
- Esternalizzazione del lavoro.
Anche l’outsourcing può essere una strategia efficace per ridurre i costi del personale. Affidare attività specifiche e non centrali a fornitori esterni, può permettere di accedere a competenze specializzate senza dover sostenere le spese fisse associate all’assunzione.
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