Che differenza c’è tra smart working e telelavoro

Ecco cosa distingue smart working e telelavoro: definizioni, modalità di applicazione e vantaggi.

Telelavoro e smart working sono due termini ormai piuttosto diffusi tra gli uffici e negli ambienti di lavoro. Nonostante siano utilizzati come sinonimi, però, rappresentano due modalità di impiego  profondamente diverse sia dal punto di vista operativo che per quanto riguarda il profilo normativo di riferimento.

Comprendere le differenze tra smart working e telelavoro è, pertanto, fondamentale per le aziende e i lavoratori che desiderano ottimizzare la produttività e migliorare l’equilibrio tra vita professionale e privata. Prima di entrare nel dettaglio è però utile comprendere in cosa consiste ciascuno di questi due approcci e quali sono le leggi di riferimento.

Cosa si intende per Telelavoro

Questo termine si riferisce a un’attività lavorativa svolta, sfruttando le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, da una postazione remota diversa dalla sede del datore di lavoro. È caratterizzato dalla volontarietà della scelta da parte dei contraenti, dalla flessibilità nei tempi e dalla delocalizzazione geografica. Nel settore privato, l’organizzazione del telelavoro può variare ampiamente in virtù di accordi collettivi o individuali che specificano i dettagli operativi, come l’uso delle tecnologie, la gestione degli orari e le responsabilità relative alla manutenzione delle attrezzature, generalmente fornite dall’azienda.

 

È inquadrato principalmente dall’Accordo Interconfederale del 9 giugno 2004, che ha recepito l’Accordo Quadro Europeo sul telelavoro del 16 luglio 2002, consentendo una notevole flessibilità nella sua applicazione pratica, con una regolamentazione che può essere adattata attraverso la contrattazione collettiva. Infine, il telelavoro rimane una decisione reversibile, sottolineando l’importanza di un accordo mutuo tra le parti.

Cosa si intende per Smart Working

Definito anche lavoro agile, rappresenta una modalità innovativa nel contesto del rapporto di prestazione subordinata e si distacca significativamente dal modello tradizionale di lavoro da remoto. Si distingue principalmente per la sua grande flessibilità sia in termini di orari sia di luoghi di lavoro, consentendo ai dipendenti di operare senza vincoli geografici e con orari molto fluidi. Attraverso accordi individuali, le prestazioni possono essere organizzate in fasi e cicli orientati agli obiettivi piuttosto che alla semplice presenza in un ufficio. Questo approccio rimuove i tradizionali vincoli di orari, limitati solo dalla durata massima del lavoro giornaliero e settimanale come stabilito dal Decreto Legislativo n. 66/03. Il quadro normativo di riferimento è rappresentato dalla Legge 22 maggio 2017, n. 81, che ne regola l’attuazione e definisce i principi fondamentali su cui si basa.

 

Tuttavia, è importante notare che nella pratica gli accordi possono talvolta riflettere gli orari di lavoro standard degli altri impiegati secondo una prassi che, sebbene legittima, può contraddire lo spirito di flessibilità radicale che il lavoro agile intende promuovere. Inoltre, gli accordi aziendali più recenti tendono a stabilire un numero massimo di giornate o una percentuale di tempo durante il quale i dipendenti possono lavorare fuori sede, specificando le fasce orarie in cui la prestazione deve essere erogata.

Smart working e telelavoro a confronto

Conoscere le differenze tra telelavoro e smart working è cruciale per le imprese che mirano a implementare strategie efficienti e capaci di coniugare le esigenze dei dipendenti e quelle della propria azienda. Sebbene entrambe le modalità permettano di lavorare a distanza, ci sono differenze sostanziali in termini di struttura, flessibilità e gestione. In particolare, tre aspetti appaiono tendenzialmente diversi e sono quelli relativi a orario, sede operativa e rapporto dipendente/azienda: vediamoli più nel dettaglio.

 

  • Orari di lavoro

Una delle differenze principali tra telelavoro e smart working risiede nella differente possibilità, per la risorsa, di strutturare la propria attività nell’arco della giornata. Nel primo caso, infatti, gli orari di lavoro sono in genere fissi, ricalcano quelli dell’ufficio e il dipendente deve rimanere disponibile durante tale finestra temporale. In pratica, la risorsa opera svolgendo la mansione con le stesse modalità che impiegherebbe in sede, ma da un’altra postazione. Lo smart working, dal canto suo, si caratterizza per una maggiore flessibilità degli orari che consente al lavoratore di gestire con maggiore autonomia il proprio tempo. In entrambi i casi, comunque, la questione relativa agli orari può essere gestita attraverso un accordo scritto tra le parti che può avere durata variabile.

 

  • Sede e Postazione

Nel telelavoro, di norma, le attività devono essere svolte sempre dallo stesso luogo e dunque da una postazione fissa. In altre parole, questa modalità si configura come una semplice delocalizzazione dell’attività rispetto alla sede aziendale. Nello smart working, invece, non è necessario garantire di operare da un luogo fisso e sempre da quello: i dipendenti possono esercitare la professione da località diverse, siano esse il proprio domicilio, un co-working e perfino mentre viaggiano, a seconda delle loro esigenze. Anche in questo caso, comunque, è importante sottolineare come queste differenze siano piuttosto sfumate in virtù sia della possibilità di stipulare accordi specifici tra le parti sia per la tendenza diffusa a uniformare l’attività sulla base dei ritmi di produzione aziendali.

 

  • Rapporto Azienda-Dipendente

Uno degli aspetti più importanti che rendono lo smart working diverso dal telelavoro riguarda il rapporto tra dipendente e azienda.Questo modello è, infatti, orientato all’autonomia del lavoratore nella gestione del proprio tempo e delle proprie attività, con un’enfasi marcata sul raggiungimento di obiettivi predeterminati. In questa configurazione, il dipendente è spesso valutato non tanto per le ore lavorate quanto per l’efficacia con cui raggiunge o supera le aspettative aziendali. Ciò promuove una cultura aziendale basata sulla fiducia reciproca, incentivando i lavoratori a ottimizzare la loro produttività in maniera autonoma. Differenze tra smart working e telelavoro sono riscontrabili anche sul piano legislativo, come ad esempio nel diritto alla disconnessione. Questo aspetto, che mira e evitare la sovrapposizione del contesto vita/professione e mira ad impedire l’introduzione della seconda sulla prima è infatti ampiamente trattato nel quadro normativo relativo al lavoro agile, ma assente nell’Accordo Interconfederale sul telelavoro.

 

Per le aziende, entrambe le modalità possono portare a una riduzione dei costi operativi e a un aumento della produttività, grazie a dipendenti più motivati. Inoltre, offrire opzioni di lavoro flessibile si dimostra una strategia capace di attrarre talenti e di poter accedere a un mercato del lavoro più ampio e non necessariamente condizionato da limiti geografici.

Pro e contro di Smart Working e Telelavoro

Per meglio spiegare le differenze esistenti tra smart working e telelavoro può essere utile esaminare pro e contro di ciascuna delle due modalità.

Telelavoro:

Pro

  • Possibilità di lavorare da casa o da sede più comoda.
  • Riduzione dei tempi di spostamento.
  • Migliore gestione delle attività domestiche.

Contro

  • Minor flessibilità rispetto allo smart working.
  • Necessità di una postazione fissa.
  • Maggiore controllo da parte dell’ufficio.

Smart Working:

Pro

  • Maggiore flessibilità nell’organizzazione del lavoro.
  • Miglior equilibrio tra vita professionale e personale.
  • Possibilità di lavorare da qualsiasi luogo.

Contro

  • Rischio di isolamento sociale.
  • Difficoltà a separare lavoro e vita personale.
  • Necessità di strumenti tecnologici avanzati.

 

Sia lo smart working che il telelavoro rappresentano dunque modalità di lavoro innovative e flessibili, ciascuna con le proprie peculiarità. Conoscere e comprenderne le differenze è essenziale per implementare soluzioni efficaci e adatte alle diverse esigenze aziendali e personali.

Se stai pensando di introdurre nuove e differenti modalità operative all’interno della tua azienda e ti sembra che il lavoro da remoto possa essere una soluzione, contatta gli esperti di F2D: sapremo guidarti, in base alle necessità del tuo business, nelle scelte relative alla gestione del tuo personale.

Comments are closed.

Richiedi un appuntamento

Hai domande o vuoi raccontarci le tue necessità per scoprire a che soluzione abbiamo pensato per la tua attività? 

F2D REGALA AI NUOVI CLIENTI l'assistenza ai dispositivi digitali

F2D REGALA AI NUOVI CLIENTI l'assistenza ai dispositivi digitali