Credito d’Imposta in Ricerca e Sviluppo: Proroghe e Nuove Opportunità per le Imprese

Le tipologie di attività ammesse e proroghe per orientarsi nel Credito d’Imposta - Ricerca e Sviluppo, Transizione Ecologica e Innovazione 4.0

Il credito d’imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo, transizione ecologica e innovazione tecnologica 4.0 è stato prorogato fino al 2031. Questa misura, introdotta dalla Legge di bilancio 2022, offre significative opportunità per le imprese che intendono investire in attività innovative, come stabilito nei commi da 198 a 206 dell’articolo 1 della legge di bilancio 2020 (Legge n. 160 del 27 dicembre 2019).

Le proroghe dei benefici oltre il 2022 sono state strutturate con tempistiche, misure e massimali differenziati, a seconda della tipologia di investimento. Per il 2022, la misura e il limite massimo previsti dalla normativa attuale rimangono invariati.

Tipologie di Attività Ammesse

Le attività che consentono di accedere al credito d’imposta comprendono:

 

  • Ricerca e Sviluppo: includono attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel campo scientifico o tecnologico (comma 200).
  • Innovazione Tecnologica: si riferisce a iniziative mirate alla creazione di prodotti o processi nuovi o significativamente migliorati. Secondo il Manuale di Oslo, le categorie fondamentali di innovazione sono: a) Innovazione di prodotto; b) Innovazione di processo; c) Innovazione di marketing; d) Innovazione organizzativa (comma 201).
  • Attività Innovative: includono progetti di design e progettazione estetica condotti da imprese nei settori tessile, moda, calzaturiero, occhialeria, orafo, arredamento e ceramica, oltre alla realizzazione di nuovi campionari (comma 202).

 

Le attività di innovazione tecnologica devono anche puntare alla trasformazione dei processi aziendali attraverso l’integrazione di fattori interni ed esterni, creando valore per le imprese. Un esempio è l’applicazione delle tecnologie digitali al sistema informatico (IT) durante le fasi produttive.

Inoltre, le iniziative finalizzate alla transizione ecologica devono seguire i principi dell’economia circolare, come indicato nella comunicazione della Commissione europea (COM 2020) 98 dell’11 marzo 2020, promuovendo catene del valore a ciclo chiuso e il riutilizzo dei materiali.

Per ogni tipologia di attività, vengono specificate le spese ammissibili e, in alcuni casi, i limiti percentuali rispetto al totale delle spese, con maggiorazioni per:

 

  • Giovani Ricercatori: individui di età non superiore a 35 anni, al primo impiego e in possesso di un dottorato o iscritti a un dottorato, assunti con contratto a tempo indeterminato e impiegati in laboratori di ricerca in Italia.

 

  • Giovani Specializzati: persone sotto i 35 anni, al primo impiego e laureati in design o discipline equivalenti, assunti a tempo indeterminato e dedicati esclusivamente a progetti di design e innovazione estetica.

 

Per le attività di ricerca e sviluppo, sono previste maggiorazioni anche per le spese relative a contratti di ricerca esterna stipulati con università e istituti di ricerca, a determinate condizioni, così come per le start-up innovative con sede in Italia, come stabilito dal D.L. n. 34/2020 (art. 38, comma 5).

Misure in Vigore dal 2023 al 2031

La proroga dei crediti d’imposta, prevista dall’articolo 1, comma 45, della legge di bilancio 2022, implica una riduzione della percentuale del credito d’imposta e una modifica dei limiti di spesa, prolungando il periodo agevolato per le spese in ricerca e sviluppo. In dettaglio:

 

  • Il credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo è esteso fino all’anno fiscale che termina il 31 dicembre 2031, mantenendo, fino al periodo fiscale 2022, il tasso di fruizione già esistente, pari al 20% e con un limite di 4 milioni di euro. Per i periodi fiscali successivi, fino al 2031, la percentuale scende al 10% con un limite di 5 milioni di euro.
  • Il credito d’imposta per attività di innovazione tecnologica e design è prorogato fino al periodo d’imposta 2025, mantenendo per i periodi fiscali 2022 e 2023 una misura del 10%, e riducendosi al 5% per i periodi fiscali 2024 e 2025, con un limite annuale di 2 milioni di euro.

 

  • Per le attività di innovazione tecnologica orientate alla realizzazione di nuovi prodotti o processi, utili per la transizione ecologica o innovazione digitale 4.0, il credito d’imposta è prorogato fino al 2025, riconosciuto nel periodo fiscale 2022 al 15% e con un limite di 2 milioni di euro. Per il 2023, la misura è del 10% con un limite massimo di 4 milioni di euro, mentre per i periodi fiscali 2024 e 2025 è previsto un credito del 5%, sempre con un tetto di 4 milioni di euro.
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