Partita Iva: un’occasione per i tiktoker
È Tik Tok mania: negli ultimi mesi il social network ha conquistato anche il nostro Paese e ha sfidato gli altri giganti del settore come Facebook e Youtube. Nei primi mesi del 2022, un terzo degli utenti che hanno navigato su Internet hanno usato anche Tik Tok, la cui fortuna si basa sulla fruizione di video brevissimi, votati soprattutto all’intrattenimento.
Non solo: questa piattaforma permette anche di guadagnare. Quanto? Dipende ovviamente dal numero di visualizzazioni dei propri video. Si calcola che per avere delle buone entrate occorra avere almeno 10mila follower e ottenere 100mila view in un mese. I personaggi più famosi possono arrivare a guadagnare ben 10mila euro a post, ma sono comunque delle eccezioni.
Per essere pagati occorre fare parte del Creator Fund, un fondo monetario per i migliori creator del social, purché i propri contenuti rispettino i termini della piattaforma. È poi possibile avviare delle collaborazioni con i brand e vendere i propri prodotti sfruttando al meglio questo strumento.
I passi da compiere per aprire la partita Iva come tiktoker
Chi è riuscito a trasformare la propria passione in un mestiere – e diventare a tutti gli effetti un tiktoker – è chiamato a regolarizzare la propria posizione professionale, così da evitare brutte sorprese o eventuali sanzioni. La via principale è quella di aprire la partita Iva, in particolare se si svolge il proprio lavoro in modo abituale e continuativo, per esempio guadagnando dalle affiliazioni con brand sponsorizzati.
Ma come fare? Il primo passo da compiere per aprire la partita iva come tiktoker è inviare la dichiarazione di inizio attività all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dall’avvio della propria iniziativa professionale, scegliendo il modello adeguato alle proprie esigenze.
Per aprire la partita iva per Tik Tok bisogna inoltre individuare il Codice Ateco più in linea con il proprio lavoro. Al momento non esiste ancora una categoria dedicata, così come accade con gli influencer e i content creator. Si tratta infatti di figure relativamente nuove, emerse grazie al web. In attesa di un intervento chiarificatore da parte del legislatore, si può per esempio fare riferimento alle seguenti sigle:
- 73.11.01 – Ideazione di campagne pubblicitarie;
- 73.11.02 – Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari (consigliato in presenza di promozione di prodotti);
Un aspetto particolarmente importante quando si parla di aprire una partita iva per Tik Tok è la scelta del regime fiscale: si tratta di una decisione cruciale in relazione alla corretta pianificazione e organizzazione della propria attività professionale. Ogni opzione, infatti, implica determinati vantaggi e vincoli da rispettare. Tra queste si ricordano:
- Regime forfettario: tassazione agevolata del 15 per cento, ridotta al 5 per cento per i primi cinque anni di attività ma non si può accedere al regime se il reddito è più alto di una certa soglia e devono essere rispettate altre condizioni;;
- Regime ordinario: se non si ricade nel forfettario si applica la tassazione “normale”, basata sugli scaglioni di reddito Irpef.
Infine, chi intende aprire la partita iva per Tik Tok, poiché non deve legarsi a enti previdenziali afferenti a specifiche categorie, ha l’obbligo di iscriversi alla gestione separata dell’Inps, le cui aliquote possono variare in base alla tipologia di attività.
I servizi di F2D
Per gestire al meglio tutti gli aspetti burocratici della professione e aprire la partita iva per Tik Tok occorre rivolgersi agli esperti del settore. In ambiti particolarmente innovativi, in cui non sempre è agevole rintracciare la normativa di riferimento, è poi essenziale evitare l’improvvisazione, lasciandosi guidare dagli specialisti.
Con pochi click è possibile prenotare un appuntamento online con il team di F2D, in modo da conoscere la proposta più adatta alle proprie esigenze, così da migliorare l’organizzazione della propria attività e concentrarsi solo sugli aspetti centrali del proprio lavoro.